LA REGINA E L’ALCHIMISTA

Domenica 20 Agosto alle ore 20 l’Associazione Culturale OZU (Largo Moricone, 1 – 02033 Monteleone Sabino, Rieti) presenta “Lettura d’autore: LA REGINA E L’ALCHIMISTA di e con Anna Foa e Vittorio Pavoncello.

I due autori leggeranno il loro testo accompagnati dal pianoforte di Nicolas VinderWood e dall’arpa di Nicole Marinucci in questa suggestiva area derivata da una fabbrica abbandonata nell’Alta Sabina che si è trasformata in un laboratorio di scambi culturali e officina dell’arte.

Il testo “La regina e l’alchimista” ha come protagonista Cristina di Svezia, la regina protestante convertita al cattolicesimo in epoca di guerre di religione che ha ispirato negli anni diverse storie. In particolare in questo testo i due autori non vogliono trasportare in un’ opera tutta la vita della regina di Svezia convertita al cattolicesimo ma un suo episodio poco noto, quale la sua passione per l’alchimia ed il suo amore per il medico, oculista, alchimista, cabalista Francesco Borri, l’alchimista.

Vengono cosi alla luce le trame e i nodi di quel XVII secolo di scienza e ciarlataneria, di ricerca e di oscurantismo, di credenze e di superstizioni che portarono il Borri ad essere recluso a vita nella prigione di Castel Sant’Angelo con l’accusa di eresia. Le sue uniche uscite, quasi un odierno arresto con brevi licenze, sono consentite per recarsi dalla regina. Cristina di Svezia e Borri, e siamo nel 1680, avendo ricostruito nella camera della regina una segreta con uno studio alchemico si apprestano al passaggio della cometa, alla creazione della grande opera: la pietra filosofale che trasmuta il piombo in oro. Ansie, desideri, passioni celate e grandi sogni operano e sperano nella trasmutazione del piombo di trovare l’inesauribile vena aurea del potere. Ma il progetto non si può realizzare se prima un ebreo recluso a Castel Sant’Angelo anch’egli accusato di eresia e stregoneria non rivela a Borri, suo vicino di cella, una qualche formula cabalistica che permetta alla luce della cometa di fissarsi sul piombo aiutandone la trasmutazione. Come buona parte dei sogni alchemici anche questo svanisce all’alba, lasciando la regina delusa e sconfitta ma anche trasmutata nella sua coscienza.

A Borri e Cristina fanno da contrappunto uno psicoanalista e una paziente che per una alchimia della psiche intrattengono con i due personaggi storici una relazione che getta una luce, anche se non è quella della cometa, sulle trasmutazioni che la sessualità ha nella contemporaneità.

L’Associazione culturale OZU (Officina Zone Umane) è molto attiva sul territorio e sta promuovendo un progetto di contaminazione culturale ospitando artisti provenienti da qualunque parte del mondo, che vogliano interagire strettamente con gli abitanti della zona, e siano disponibili ad un forte scambio culturale e artistico.

Il progetto rientra nei più ampi obiettivi che si pone OZU, cioè di rendere possibile un accesso e una partecipazione alla cultura ai cittadini dell’Alta Sabina, che sono rimasti troppo a lungo isolati e tagliati fuori dalle più importanti scene culturali della vicina capitale. Tutto questo cercando di far crescere nelle persone una maggiore consapevolezza del mondo della cultura e migliorandone la conoscenza dei linguaggi artistici. OZU è un’associazione composta da artisti e artigiani che operano nei più diversi campi, dalla scultura alla fotografia, dalla grafica alla video arte, dalla scrittura al teatro alla musica, al fumetto.

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