Hotel Meina di Carlo Lizzani

L’orrore del primo eccidio di ebrei in Italia

Sulle rive del Lago Maggiore, nei dintorni dell’Hotel Meina, dopo l’8 Settembre ’43 ha luogo il primo eccidio di ebrei perpetrato dalle SS naziste, con 54 vittime totali, tra le quali 16 di Meina. Una strage rimasta nell’oblio per più di sessant’anni, ma che il film di Carlo Lizzani riporta alla memoria di tutti, riscattandoci da un colpevole quanto inaudito silenzio.

Fin dall’inizio, il film, tratto da una vicenda realmente accaduta, si presenta con dei volti giusti, convincenti, atti a riproporre l’atmosfera di quell’8 Settembre del 1943, in cui il maresciallo Pietro Badoglio, per radio, comunicava a degli attoniti italiani l’entrata in vigore dell’armistizio con gli Alleati anglo-americani, nemici sino al giorno precedente, e il conseguente scioglimento del patto militare dell’Italia con la Germania nazista. E sono proprio quei ritratti a fornire il pathos che dà nerbo e forza alle migliori sequenze di Hotel Meina di Carlo Lizzani. Come se il regista, al di là delle vicende che porteranno alla strage dei sedici ebrei, avesse voluto leggere proprio tramite quei volti un dramma interno spesso irraccontabile, ma traducibile mediante un racconto somatico, fatto di altalenanti espressioni di paura o di speranza, di rassegnazione o di angoscia. Il tutto ben pennellato nell’allestimento di un piano dell’Hotel Meina destinato ai soli ebrei. Metafora di un ghetto in cui la pattuglia di SS comandata da Hans Krassler confina le sue vittime, torturandole psicologicamente con ripetuti inganni relativi alla loro sorte ultima. Inganni come chiavi di lettura di un film che in tal modo vuol spiegare il perché la comunità ebraica, e non solo, fin quasi al disfacimento del Terzo Reich, stentò a credere che la Soluzione Finale hitleriana sarebbe davvero arrivata ad attuare uno sterminio di massa tanto aberrante quanto disumano. Il tutto, tornando al film, in ammirevoli e costruttive fasi ritrattistiche e d’ambiente inscenate dal regista, che però contribuiscono a far sì che la pellicola, in alcune sue parti, risulti più teatrale che cinematografica, complice anche il fatto che molte riprese risentono della pesante atmosfera di claustrofobia che regna nelle stanze dell’albergo, ben supportate dall’ottima scenografia di Tonino Zera. Anche se, per contro, in tal modo, in quella che si potrebbe definire una messa in scena a volte metateatrale (ma dove è il cinema, stavolta, a parlare di se stesso), la mancanza di ampi spazi di ripresa esalta il lavoro degli attori (non a caso provvisti di massiccia esperienza teatrale), tra i quali ho apprezzato molto Danilo Nigrelli, Ivana Lotito, Benjamin Sadler, Silvia Cohen, Federico Costantini, Marta Bifano, Buse Butz, Ursula Buschhorn e il piccolo ma espressivo Fabio Marchese. In un film corale e altamente educativo, che perciò merita di essere visto non solo nelle sale, ma soprattutto divulgato e proiettato negli istituti scolastici, per avviare un processo di memoria storica atto a debellare quella disumanizzazione che il Goya, nella sua celebre espressione Il sonno della ragione genera mostri, ci ammonisce di non sottovalutare in qualsiasi periodo storico.

SCHEDA DEL FILM

Hotel Meina (tratto dall’omonimo libro di Marco Nozza) Regia di Carlo Lizzani Genere: Drammatico – Durata: 110′ – Italia 2007 – Uscita: 25 Gennaio 2008

Produzione: Ida Di Bendetto e Stefania Bifano per TITANIA PRODUZIONI, Piero Amati per FILM ’87 – Coproduzione: Italo-Serba – Collaborazione: Rai Cinema – Distribuzione: MIKADO – Ufficio Stampa Mikado: Roberta Avorio – Ufficio Stampa: Studio PUNTOeVIRGOLA – Distribuzione Internazionale: Rai Trade – Contributo: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI, Dipartimento Spettacolo – Supporto: FILMCOMMISSION TORINO PIEMONTE.

Cast Tecnico: Regia: Carlo Lizzani – Sceneggiatura: Dino Leonardo Gentili, Filippo Gentili, Carlo Lizzani, Pasquale Squitieri – Direttore della fotografia: Claudio Sabatini – Supervisione alla cinematografia: Vittorio Storaro – Scenografia: Tonino Zera – Costumi: Catia Dottori – Musiche: Luis Bacalov – Edizioni Musicali: CAM Original Soundtracks – Montaggio: Massimo Quaglia – Edizione: Gianni Monciotti – Casting Italia: Flaminia Lizzani – Casting Germania: Cornelia Von Braun.

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