Raffaella Ponzo e i suoi “piccoli demoni”!

Di Luca Cirillo per gentile concessione di Nocturno Cinema

Tra le novità più interessanti della scorsa stagione cinematografica è da segnalare “Il corpo dell’anima” di Salvatore Piscicelli, un’opera intelligente ricca di erotismo e provocazione,ma anche tecnicamente ineccepibbile, quasi “fassbinderiana”.
Protagonista femminile assoluta è la romana Raffaella Ponzo: giovanissima, voce sottile, sguardo malizioso e fisico prorompente, alterna il set agli studi di Antropologia e ha dimostrato “sul campo” di avere ottime qualità artistiche oltre che fisiche.
E’ possibile ammirarla nel suo visitatissimo sito Internet ritratta da maestri della fotografia come Bruno Oliviero e Mario Squitieri.
Dal film d’esordio, al corto “presentato” da Tinto Brass, fino a Martin Scorsese, la storia di una ragazza spiritosa e intrigante, che si racconta in esclusiva per Nocturno Cinema.

Partiamo con gli esordi: cosa ti ha spinto a cercare di sfondare nel mondo del cinema?

Un piccolo demone!!!

Sappiamo che studi Antropologia all’Università “La Sapienza” di Roma: è difficile abbinare l’attività di attrice con quella di studentessa?

Mi piace essere vasta, contenere moltitudini. Mi piace avere identità multiple che si mescolano l’una con l’altra. In realtà l’antropologia e il lavoro di attrice sono allo stesso tempo cose estremamente lontane e tremendamente vicine. Mi piace giocare con le analogie e trovare il frammento che connette l’orchidea con l’aragosta. Non vedo confini tra quello che faccio, non ho difficoltà ad abbinare le mie varie attività, semmai a scinderle!!!

Dalla tua biografia scopriamo il film “Artemisia” e “Autoritratto: quale era il tuo ruolo?

In Artemisia interpretavo il ruolo di Fille Raccord Soiree, ero una modella per un pittore. E’ stato il mio primo vero ruolo – anche se molto piccolo – è stato il mio primo contratto firmato come attrice. Ero molto felice e affascinata dal set, dai costumi, dall’odore di polvere, di colla, di vernice, dalla sensazione di appartenere ad una famiglia.
Autoritratto è un cortometraggio che ho girato questa estate esclusivamente per Internet. Mi divertiva molto l’idea di partecipare ad un progetto totalmente sperimentale.

Arriviamo al film che ti ha lanciato, “Il corpo dell’anima”: in che modo hai conosciuto Salvatore Piscicelli?

Avevo da una settimana un agente – il mio primo agente. Ricordo mi disse: “sai stanno facendo dei provini per la protagonista di un film, prova ad andare, magari ti danno un piccolo ruolo”. Era il mio primo provino, erano 300 ragazze, alcune erano molto conosciute… il resto è storia!!!

Cosa hai pensato dopo aver letto la sceneggiatura?

Che avevo molte cose da imparare circa le pratiche sessuali!

Il film ha diversi momenti di “provocazione” abbastanza espliciti: quale è stata la scena più imbarazzante da girare?

La scena nella quale dovevo stirare. Sono totalmente negata, nessuno mi sposerà mai!!!

Ho trovato la tua recitazione molto naturale,soprattutto nei dialoghi con il bravissimo Roberto Herlitzka:quali consigli ti ha dato?

Roberto è pazzesco, è bravissimo e molto simpatico. Il suo più grande aiuto è stata la sua stessa bravura e professionalità.

Dove è stata girata la suggestiva scena che ti ritrae in piscina con due ragazzi e che scatena la gelosia del protagonista?

A Ischia in un bellissimo hotel termale. E’ una delle mie scene preferite, mi sentivo una bimba di 5 anni che giocava con l’acqua.

Luana, la protagonista, è di Cinecittà come te: pensi che questa coincidenza ti abbia aiutato nel rappresentare cosi bene il tuo personaggio?

Cinecittà è un luogo magico: è uno strano miscuglio di cinema e periferia, di vip in BMW, “pischelli” in motorino e vicersa. Le coincidenze non sono mai coincidenze. L’attore più che rappresentare un personaggio, lo interpreta… esiste sempre  uno scarto tra quello che era nella carta a quello che è nella carne. La mappa non è il territorio. L’attore da vita ad un fantasma e non può e non deve uscirne illeso. Se Raffaella non fosse stata questa Raffaella, Luana non sarebbe stata quella Luana.

Nel film,ti concedi ad Herlitzka dopo averlo ampiamente provocato:come ti comporti invece, nella vita di tutti i giorni quando vuoi sedurre un uomo?

Gli dico che non so stirare!!!

E’ vero che sarai la protagonista anche del prossimo film di Piscicelli?

Yessss!!!!

Da “Il corpo dell’anima” a “Voyeur” il cortometraggio diretto da Roberto Gandus, “presentato” da Tinto Brass,che appare anche in un ruolo cameo: come si è comportato il “maestro” durante le riprese del film?

Tinto è molto professionale nel lavoro, a lui piace molto “soppesare” le proprie attrici, ma non c’è volgarità, è come un bambino che gioca con la panna, che gusta le ciliege da una torta. Sembra un personaggio dei cartoni animati, è stato divertente lavorare con lui. Lo stimo molto.

Nel corto, il protagonista spia involontariamente la moglie in “azione” con un coppia, e questo evento,anzichè turbarlo riaccende in lui il desiderio che aveva perso: quale è la tua opinione sul “voyeurismo”?

Non voltarti! Ti sto guardando……..

Quali sono le differenze tra la cameriera di “Il corpo dell’anima” e quella del film di Gandus?

Luana provocava gli sguardi, li stimolava, li pretendeva. Era lei a dirigere il gioco. Mara, nel film di Gandus era invece ignara di essere spiata, il marito guidava il gioco seguendola sul monitor, guidando la telecamera nascosta in una stanza d’albergo come in uno strano videogioco erotico. Entrambe giocavano con il sesso quasi come fosse un cono gelato pieno di gusti buonissimi. Le differenze sono nei punti di vista e svista.

Come ti sei trovata nel girare una scena di sesso con un’altra donna?

Perchè tu hai visto anche altre donne!?!?

Cosa pensi della cinematografia erotica italiana e quale è il tuo film preferito in assoluto?

Tra gli ultimi film che ho visto, il mio preferito è “Magnolia”. Trovo geniale il corto “La ricotta” di Pasolini. Tra i film erotici mi piace molto “Ultimo tango a Parigi” di Bertolucci, il primo film di Salvatore Piscicelli “Immacolata e Concetta”, “La Chiave” di Brass. Ma tra un’ora magari cambio idea!!!

Hai rapporti di amicizia con altri personaggi del mondo dello spettacolo?

Conosco molte persone, ma ho una grande amica: Vanessa Gravina.

Parliamo del tuo sito ufficale, dal quale spesso “chatti” in diretta con i tuoi ammiratori: dobbiamo dedurre che sei anche un’esperta di Internet?

Mi piace molto Internet. Ho comprato il mio primo computer a maggio del ’99. Non sapevo neanche accenderlo. Dopo un anno io ed altri 4 geniacci, abbiamo creato Palcoscenico.  Un portale dedicato a chi calca, o vorrebbe calcare, un palcoscenico. E questo accade attraverso un palcoscenico “virtuale”, quello della Palcoscenico s.r.l., un’azienda giovanissima che ha stupito i colossi del web per l’estrema semplicità e originalità della sua idea: un “vertical portal”, un sito internet “di servizio”  nel quale artisti famosi ed aspiranti tali possono trovare tutte le informazioni sul mondo dello spettacolo e comunicare, attraverso i loro siti ufficiali, direttamente, senza distorsioni dell’informazione, con il pubblico e con gli addetti ai lavori. Mi piace molto questo non-luogo!

Trovi differenza tra il posare nuda per un fotografo invece che in un film?

In generale non trovo differenza nel posare nuda o vestita…..

Come sei arrivata a Martin Scorsese e che ruolo hai nel film che sta girando a Roma?

Mi hanno chiamata per fare un provino, prima un video, poi ho incontrato l’aiuto regista e infine Scorsese. Ho finito di lavorare 2 giorni fa. E’ stata un’esperienza un po’ strana. Un giorno c’erano un gruppo di figuranti cinesi che russava su un materasso mentre Scorsese e Di Caprio parlavano della scena!! Il mio era un ruolo piccolissimo, ma penso di aver fatto un esperienza unica. Ho imparato molte cose. Sono molto felice.

Domanda più che ovvia: quali sono i tuoi prossimi progetti?

Il nuovo film di Salvatore Piscicelli, Internet, l’antropologia..…Raffaella.

Un messaggio per i tuoi fans e per i lettori di “Nocturno Cinema”

…sotto l’immagine rivelata ce n’è un’altra più fedele alla realtà e sotto quest’altra un’altra ancora e di nuovo un’altra sotto quest’ultima, fino alla vera immagine di quella realtà assoluta, misteriosa, che nessuno vedrà mai. (Michelangelo Antonioni)

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