I TRANSISTORS ci mostrano il loro “Atelier”

di Vanni “W.Paul” Parmigiani (Mondo Ez)

Come nasce il progetto musicale The Transistors?

ERMAN: Il progetto nasce nel 1996. Quando si parlava di “Space Age Bachelor Pad Music”, la gente in Italia non ti capiva, ma anche termini oggi abusati come “Lounge”, “Exotica”, “Strange” erano una cosa fuori dal comune in Italia. Siamo contemporanei a gruppi che in quel periodo hanno cominciato a fare della musica un nuovo discorso di musica per immagini come Pizzicato Five, Combustible Edison, Stereolab,… E il bello è stata questa contemporaneità di esperienze. Una volta tanto non abbiamo “importato” un genere, ma è nato così. Diciamo che era nell’aria. Stanchi delle atmosfere di cyberpunk oscure e ossessive da futuro alla Blade Runner, abbiamo pensato di riappropiarci del futuro dei Pronipoti (il mitico cartoon di Hanna e Barbera), più rasserenante, ma allo stesso tempo denuncia di un desiderio comune di “ecologia” della mente prima che del territorio. E’ così che è nato il tutto. Voglia di 2000, voglia di “now sound” come si dice ora, desiderio di rappresentare musicalmente quel “melting-pot” urbano, cinematografico e immaginario che appartiene al mondo “veloce” di oggi plasmando ogni sintomo e riferimento del passato in qualcosa di nuovo.

“Atelier” parlatemi delle varie tracks che compongono l’album?

Le tracks sono il frutto di 3 anni di lavoro dei Transistors e crediamo siano all’insegna della varietà più assoluta, con unico elemento comune, il suono “spyderotico”.
Alcune rappresentano il nostro istintivo messaggio d’amore a film che amiamo molto…da “Thrilling” (che ha ispirato “Kitchen”) a “La decima vittima” (“Arancio del deserto in ghiaccio”) fino ad “Emanuelle Nera” (“Operazione odi et amo”).
Poi c’è un brano di exotica, “Cocktail di neve in oro” nato da un ipnotico loop, “Teletransport” wave-pop 80’s in stile Linda di Franco, “Il silenzio avvolge”, elettro-bolero scritto e suonato per noi da Mauro Sabbione (ex Matia Bazar!), “Scivola via” una bossa molto leziosa, “Traffic exploitation” e “Mission on Venus”, che si spostano sullo scat-jazz e infine il nostro nuovo singolo “Spyderotica”, autentico “Manifesto” del gruppo.
A queste vanno aggiunte i due mini-brani (per i quali abbiamo realizzato due video che potete vedere su www.thetransistors.com) che aprono le collezioni ovvero lo strip-swing “Euphonia” e il mitteleuropeo “Dummies and shoes” e poi i due remix di “Mission on Venus” realizzati da Gak Sato e Kid Loco.

Avete collaborato con vari Artisti a livello internazionale, come è nata questa collaborazione?

Gli artisti che hanno collaborato con noi sono prima di tutto degli ottimi amici e quindi non si è creata la tipica situazione “mercenaria” di ospiti che suonano le loro parti e poi spariscono. Pistoni lo conosciamo da anni, è un abile ottimizzatore in studio, riesce a sdrammatizzare e farti ridere anche nelle situazioni più stressanti e poi è un fenomeno alle tastiere!
Br.Cleve (dei Combustible Edison, gruppo americano leader della scena lounge-americana, noto al grande pubblico soprattutto per la colonna sonora di Four Rooms di Q.Tarantino)  due anni fa ascoltò i provini embrionali di “Atelier”. Decidemmo insieme dell’ospitata su “Kitchen” e poi lui chiese di partecipare anche su “Spyderotica” e a sentire il risultato finale siamo stati davvero fortunati!
Mauro Sabbione lo contattammo per un’intervista, poi è nata una amicizia che è sfociata nella sua partecipazione anche nelle vesti di autore per “Il silenzio avvolge”.
Poi c’è Giuseppe Cirillo (fratello di Luke) che sarà il chitarrista anche nel tour e che per noi si è lasciato “transistorizzare” e ha suonato in hawaian-style le chitarre di “Kitchen”.

Cosa ne pensate dell’attuale scena neolounge italiana e mondiale?

ERMAN: Non cito alcun nome perché non mi sembra corretto. Ci sono validi artisti sia in Italia sia all’estero e sono sicuramente tutti prima di tutto degli estimatori per non dire collezionisti di musiche del passato. Noi ci consideriamo un po’ dei prime-movers in Italia. Nel 1996 credo che nessuno avrebbe scommesso un centesimo (anzi una lira) su questo genere. Ma oggi se per lounge intendi: rifare pedissequamente “Metti una sera a cena” di Morricone o “One note samba” imitando Astrud Gilberto direi che si rischia di diventare la pantomima del genere da Night Club italiano degli anni ’50. Terribile! Questo è il lato peggiore del lounge, perché fine a se stesso. Per me quindi il genere potrà ancora vivere se tiene alto il senso “critico”, di ricerca di nuove forme musicali attingendo ai grandi Padri senza però “scimmiottarli”. Prendete spunto da John Zorn!

Quali sono gli Artisti (non solo musicali) che sentite più vicini alle vostre preferenze?

LUKE: ti elenco delle accoppiate di grandi musicisti che hanno “musicato” per grandi registi…Fidenco & Joe D’Amato, Badalamenti & Lynch, Kraftwerk & Fassbinder, Righeira & Corbucci, Smaila e Tarantino, Ortolani e Avati, Morricone e Pasolini e infine Luca Cirillo e Roger Fratter!

ERMAN: adoro il genere Spy in ambito cinematografico. E quindi potrei citarti grandi autori di colonne sonore come Bernard Hermann, John Barry o Lalo Schifrin, ma tra gli artisti di oggi direi il genio e la fantasia di John Zorn e la cura maniacale delle musiche da film di Danny Elfman.

ARI: mi piacciono Astrud Gilberto, Mamas & Papas, Antonella Ruggiero, Dionne Warwick…poi recentemente sono rimasta colpita dall’album di Norah Jones, davvero un’artista interessante.

Nelle note di copertina sono presenti alcune dediche, ad esempio a due figure leggendarie come J.G.Esquivel e Piero Umiliani, sono state fonte d’ispirazione?

Sono stati sicuramente fonte di ispirazione, ma anche due personaggi molto vicini ai Transistors negli ultimi anni.
Umiliani era della nostra stessa “scuderia” (incideva anche lui per Right Tempo) e abbiamo avuto modo di conoscerlo bene, dividendo con lui anche il palco del 25° Roma Jazz Festival nel 2000: pensa che restò fino alla fine del nostro show, con noi increduli a trovarcelo in prima fila, attento ad ascoltarci.
Esquivel apprezzò il nostro brano “Viva Esquivel” presente su “Swinging Italy” e avremmo dovuto realizzare con lui un’intervista che purtroppo non si potrà più fare. Ma “El Maestro” è stato fonte di ispirazione per il suo uso stravagante delle orchestrazioni e arrangiamenti. Oggi sarebbe un genio per fare musiche da Spot Tv!

Di sicuro starete pensando ad un tour promozionale: sono già in cantiere alcune date? Ci saranno altri musicisti ospiti con voi?

Faremo diverse date in posti molto belli e non solo in Italia…inizieremo a metà Novembre, quindi tenetevi pronti e visitate www.thetransistors.com dove potrete leggere tutte le date di “Atelier Tour”.
In molti spettacoli avremo la presenza di Giuseppe Cirillo alle chitarre e Gak Sato ai “beats” (che sono i nostri “Transistors aggiunti”!), e poi speriamo possano partecipare anche gli altri ospiti dell’album, da Sabbione a Br. Cleve che hanno dato la loro disponibilità.

Parlatemi della vs collaborazione con Radio Italia Network e relativo video clip

Intanto bisogna dire che Federico Brugia, il regista milanese molto noto in ambito pubblicitario, è stato veramente grande ad interpretare il nostro brano con i toni, le atmosfere e il fraseggio tra gli stacchi musicali e i frammenti video.  Per il resto, la scelta di RIN di “adottarci” è stato un matrimonio felice. Radio Italia Network sembra un team molto affiatato e grintoso e spero che ci porti molta fortuna facendo arrivare il nostro “sound spyderotico” ad un pubblcio più vasto!

I Transistors sono presenti su varie compilations europee e non solo, anche il famoso DJ/produttore Kid Loco ha remixato un vs pezzo, pensate che “Atelier” sia un prodotto adatto più ad un pubblico internazionale?

Crediamo che “Atelier” rappresenti un “discorso” molto importante e che va al di là della lounge e di altri termini che riteniamo abusati.
Noi abbiamo lavorato senza regole se non quella di seguire il percorso “spyderotico”.
Avremmo potuto scrivere brani più ruffiani…potevamo metterci a fare i “giullari balneari” ma sinceramente vogliamo pensare prima a soddisfare noi stessi e in seguito il pubblico e le “esigenze commerciali”.
Se siamo molto apprezzati anche all’estero è merito della “sincerità” del nostro prodotto e artisti come Kid Loco se ne sono accorti subito, onorandoci di collaborare insieme; ecco, Kid Loco è un altro artista “sincero” nelle sue produzioni, ma ce ne sono pochi come lui…

Ultima domanda, avete ancora qualche sorpresa per l’immediato futuro, nuovi pezzi nuove collaborazioni?

Tieniti forte…stiamo già lavorando ai nuovi brani dei Transistors per il secondo album!
Lo stile resterà “spyderotico”, ma il suono sarà un pò diverso, inaspettato…per gli ospiti c’è ancora tempo, abbiamo dei contatti con diversi artisti internazionali e sicuramente ci saranno “guests” come in “Atelier” ma ora è troppo presto per parlarne e vogliamo accertarci, come successo per “Atelier”, di una partecipazione “sentita” e non “mercenaria”…comunque il nostro presente è “Atelier”…
Per adesso tenete d’occhio il nostro sito www.thetransistors.com, iscrivetevi alla nostra newsletter e vi terrremo aggiornati sui prossimi movimenti dello spyderotic sound!

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