ROBERTO HERLITZKA IN “ELISABETTA II” di Thomas Bernhard

Traduzione di Umberto Gandini
con Gianluigi Pizzetti, Jiulio Solinas, Marisol Gabbrielli, Alessandra Celi, Mariella Fenoglio, Antonio Sarasso, Simone Faucci
scene Alessandro Chiti, costumi Roberto Posse e Nathalie Von Teufenstein
musiche Arturo Annecchino, luci Luigi Ascione
Regia Teresa Pedroni

PRIMA ASSOLUTA martedì 6 ottobre Teatro Vittoria – Roma

Repliche fino al 1 novembre

Questa pièce è una delle ultime scritta nel 1987 dall’autore e non è mai stata rappresentata in Italia. La scelta di un attore come Roberto Herlitzka, massimo virtuoso della parola, e già interprete con successo di altre opere di Thomas Bernhard ,ci sembra particolarmente preziosa e interessante per la realizzazione di un testo carico di ironia trasgressiva e dissacrante nei confronti del mondo e dei potenti.

In Elisabetta II uno scontroso industriale incattivito dalla vecchiaia si prepara a ricevere nel suo appartamento,di un elegante palazzo, gli invitati di suo nipote venuti ad acclamare dal suo balcone la regina d’Inghilterra in visita a Vienna. Il finale della pièce Bernhard ci riserva una macabra sorpresa. Il personaggio di Herrenstein ricalca la galleria dei grandi vecchi trattati da Bernhard. In un clima ossessivo, ripetitivo, monologante il protagonista impossibilitato al movimento, inchiodato su una sedia a rotelle, usa gli strumenti della parola per tessere un continuo eloquio martellante ai danni del cameriere che funge da testimone di questa danza macabra alle spalle di tutti e di tutto. Un rosario di invettive acri e cromaticamente esaltanti risuonano perennemente nelle orecchie del cameriere Richard. Una specie di “Finale di partita” ambientato in un’atmosfera con valenze meno metafisiche attraversata da momenti che suscitano forte ilarità grazie all’esasperazione a cui ricorre Herrenstein per giustificare il suo rifiuto verso il mondo.

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