CRISTINA COLETTA: “ A SEI ANNI ACCOMPAGNAVO MIO PADRE AGLI ALLENAMENTI DI CALCIO E MI HANNO NOTATA”

Cristina Coletta, calciatrice doc, ora bomber della Ternana, ha mostrato il suo talento per il calcio quando era ancora una bambina, quando ancora non sapeva neanche lei di averlo. Conosciamo insieme qualcosa in più di lei.

Ex capitano ed attaccante della Lazio Women, passata ora alla Ternana, che grazie al suo contributo, sta scalando la classifica, Cristina Coletta in ogni suo gesto e parola, abbraccia l’amore per questo sport. Ecco i suoi momenti più belli, le gioie e i ricordi di una lunga carriera.

Partiamo dal primo calcio, quando ha cominciato a giocare?

Come spesso capita, ho iniziato per caso, senza neanche rendermene conto. Accompagnavo mio padre agli allenamenti e per passare il tempo, davo qualche calcio al pallone, oppure giocavo con altri bambini. Avevo circa sei anni, forse poco meno, e qualcuno mi ha notata e ha detto a mio padre: “Ma hai visto come gioca sua figlia?”. Così i miei genitori mi hanno iscritta al Bettini a Cinecittà, ero l’unica bambina e sono rimasta lì per tre anni.

E quando è arrivata alla Lazio?

Prima ho giocato con il Quarto Miglio per altri due anni, prima di passare alla Lazio. Ricordo che quando sono stata scelta dal club biancoceleste a casa abbiamo festeggiato. Non solo ero stata selezionata in una squadra importantissima, ma in famiglia siamo tutti laziali, dunque giocare per la propria squadra del cuore ha un gusto in più.

Lei è un attaccante, cosa le piace di questo ruolo?

Mi piace stare al centro dell’attenzione nel bene o nel male, e l’attaccante fa discutere parecchio, sia quando si fa gol che quando si sbaglia. Così, fin da quando era piccola, ho sposato questo ruolo così particolare.

Cristina Coletta con il papà

Torniamo alla Lazio, quanti anni è stata in questa società?

Dieci anni, a seguire ci sono stati quattro anni al Sezze, tre anni a Capo D’Orlando, e il ritorno definitivo alla Lazio per altri sette anni. Quando me ne sono andata, avevo deciso di finire la mia carriera, ma poi l’amore per il calcio è stato il richiamo più forte che mi ha spinto a continuare. Per me il calcio è una forma di espressione, sono quasi trent’anni che sono legata a questo sport.

La Ternana l’ha fortemente cercata e voluta…

E’ vero e per me è un onore portare questa maglia e questi colori che mi stanno dando una grande soddisfazione.

I suoi gol si stanno dimostrando decisivi, si vede che c’è una bella intesa di squadra con le altre ragazze.

E’ vero, ho trovato un ambiente giovane, carico di energie e voglia di crescere.

Il calcio femminile italiano è in crescita, anche se ancora non è paragonabile a quello delle altre Nazioni

Il calcio femminile italiano, è vero, sta crescendo. Quando ho iniziato non c’erano tutte queste accortezze, anche se penso che sia sempre troppo poco. In altri Paesi, non dico sia equiparato a quello maschile, ma quasi. In Italia stiamo ancora indietro. Mi auguro però, che tante altre ragazze facciano questa scelta, non abbiamo nulla da invidiare agli uomini e tecnicamente possiamo arrivare agli stessi livelli.

La sua è una carriera lunga e piena di soddisfazioni, ha ancora un sogno nel cassetto?

Certo, ne ho uno ben preciso: portare la Ternana in Serie A. E quando punto un obiettivo, di solito faccio gol. Vediamo se mi riesce anche questa volta!

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