Coralina Tassoni, una bellezza… horror!

Coralina Cataldi Tassoni è un nome che rappresenta da anni una icona per gli amanti dell’horror ed il thriller made in Italy. Attrice “feticcio” per Dario Argento, Coralina si è sempre cimentata in prodotti dal sapore internazionale lavorando con registi come Bava, Avati e Odorisio. A sorpresa, il suo amore per la musica si è tramutato recentemente in un album unico, intitolato “Limbo balloon”. Un album che emoziona, per un’artista poliedrica e sensibile, che ho avuto la fortuna di intervistare per “Palcoscenico”…..

Ciao Coralina, benvenuta su Palcoscenico. In questa intervista cerchiamo di analizzare la tua splendida carriera cinematografica e musicale. Iniziamo dagli esordi: quando ti sei accorta che la tua “strada” era quella artistica?

“Non credo di aver avuto tempo per accorgermi che esistevano altre strade. Mia madre è stata una cantante lirica e mio padre musicista e regista lirico. Sono convinta che una strada magica ed invisibile mi ha portato, scivolando dalla pancia di mia madre, direttamente sul palcoscenico. E credo proprio che il ventre materno ed il palcoscenico siano gli unici 2 posti che abbiano mai portato calore, sicurezza e felicità nella mia vita. Ora…non potevo ritornare indietro, perciò ho continuato su quella strada”.

Che carattere avevi da bambina? Avendo lavorato soprattutto in film horror dobbiamo immaginarti come una bimba terribile?

“Oddio…la prima volta che ho letto la tua domanda ho pensato…Io? Una bambina terribile?! Stiamo scherzando? Poi ho dovuto essere sincera con me stessa: Ricordo che graffiavo a sangue e mordevo un bambino che si chiamava Billy (era il figlio della migliore amica di mia madre) ogni volta che lei lo lasciava da noi; una volta, al parco, una mamma disse a mia madre: “You have the Bad Seed” (The Bad Seed era un vecchio film in bianco e nero): questo forse significa qualcosa… Ora credo che questo comportamento fosse la manifestazione palese di un disagio che mi porto dentro sin dall’infanzia, a causa di una situazione familiare instabile e difficile…allora non sapevo come gestirla. E credo sia stato proprio quel nervosismo che Dario Argento ha colto molto intuitivamente in me: gli sono piaciuta così. Ricordo di essere sempre stata una bambina solitaria e romantica, troppo matura e troppo triste per la mia età. La musica, e specialmente l’opera, mi faceva contorcere lo stomaco dal dolore per quanto mi commuovevo. Quando venni a vivere a Roma, le mamme del mio quartiere mi chiesero di non giocare più con i loro bambini, perché secondo loro ero troppo seria: non credevano che le mie idee di cercare di allestire opere dove tutti i bambini dovevano analizzare i loro personaggi, l’epoca storica e preparare i costumi, inoltre cantare, costituisca cio’ che una mamma intende con lo “giocare spensiaratamente” per dei bambini tra i 3 e 7 anni. Che ne sapevo io…d’altronde anche io avevo 7 anni, normale no? Beh…per me lo era. Io stavo solo riproducendo quello che succedeva a casa mia. Stavo imitando mio padre. Da quel giorno in poi tornai a giocare da sola”.

con Asia Argento

Quali sono stati i film che più hanno influenzato la tua adolescenza.

“Christiane F, The Wall, Betty Blue, Cime Tempestose, Profondo Rosso, Dumbo, Bonnie and Clyde”.

Il tuo debutto sul grande schermo arriva con “Demoni 2” di Lamberto Bava, prodotto da Dario Argento. Come entrasti a far parte della “factory” del grande Dario?

“Era una notte di primavera, due principi mi accompagnarono ad un ballo in una discoteca romana. Ad un certo punto arrivo’ il pricipe dei principi, il grande Maestro Dario Argento. Svenni…fortunatamente i miei due cavalieri avevano abbastanza sali per risuscitarmi. Con la triste certezza della mia timidezza, che mi avrebbe impedito qualsiasi approccio aristocratico,ma mi avrebbe sicuramente portato da lui inciampando balbettante, decisi di unirmi ai balli per sfogare la mia agitazione e cercare di scordarmi questa incredibile presenza nella sala. Ora… io odio portare borse, borsettine cretine. (ti chiederai, adesso: “che c’ entrano i tuoi gusti feminili personali? piuttosto, parlaci di Dario!…C’entrano, c’entrano, eccome se c’entrano) Mentre i miei due cavalieri mi accompagnavano a ballare, girai la testa verso uno di loro e con grande rassegnazione alla Greta Garbo dissi: “I want to be alone”, mentre all’ altro principe diedi con mano tremante la mia borsetta, da tenere stretta mentre ballavo. Non so’ perche’ stretta, era vuota, non ho mai saputo cosa metterci dentro. Le tasche del tuo compagno esistono per questo! (oppure il pacchetto di sigarette: borsetta ideale!). Ma andiamo avanti: Dopo aver ballato via il truama prodotto dalla “Argento Vision”, mi incamminai verso i miei due sorridenti cavalieri. Troppo sorridenti, per i miei gusti. Vidi che mancava la borsetta. Chiesi con frenesia dove l’avessero messa: Era di mia madre…mi avrebbe uccisa. E voltandosi nella stessa direzione dissero all’ unisono, sempre sorridendo a denti stretti: “C’e l’ha lui.” Lui!!!??? Intorno a me cadde una nebbia, le voci e la musica presero sembianze da incubo. A 20 passi da me ecco stare in piedi, da solo aspettandomi con sguardo divertito e gentile, la mia borsetta tra le mani… Dario Argento. Non so,come arrivai camminando verso lui. Non ricordo cosa gli dissi. Ma sapevo che in quel momento sarebbe cambiata la mia vita. Non ricordo neppure chi erano i due cavalieri che mi accompagnarono al ballo quella sera. Debbo a loro un gentile ringraziamento. The rest is history…. “.

Nel tuo primo film hai avuto subito un ruolo da protagonista. Raccontaci le tue sensazioni prima del ciak iniziale….

“Ero terrorizzata come lo sarebbero diventati gli ospiti di Sally nel vederla trasformare sotto i loro occhi. Ero estatica come lo era Sally nello spargere tutto il suo amore”.

“Demoni 2” è un film che colpisce anche per le impressionanti “metamorfosi” che subivano i protagonisti durante il film. Quante ore dedicavate alla preparazione dei trucchi di scena?

“Per me forse 2 o 3 ore. Poi c’erano tutte le ore dedicate a farmi i calchi etc…”.

Cosa pensi del risultato finale del film?

“Funziona”.

Arriviamo ad “Opera” film diretto proprio da Dario Argento e nel quale tu interpretavi il ruolo della sarta di scena. Anche in questo film, vai incontro ad una “fine” violenta. Hai mai pensato di inflazionare la tua immagine lavorando quasi esclusivamente in film thriller-horror?

“Sì. Ma sono una terribile Self Promotor”.

Sappiamo che ami Puccini quindi immagino l’emozione nel girare all’interno del Teatro Regio di Parma. Descrivici l’atmosfera di quei giorni di lavorazione…

“Il teatro era splendido. Erano giornate indimenticabili. Sarà stata quella colonna sonora con grida di corvi che ci accompagnava tutto il giorno, sara’ stata la magia della tensione e del suspense che proveniva da tutti gli angoli del teatro… A volte facevo delle passeggiate per scaricare la tensione, e sentivo in lontananza la voce di Dario che risuonava ovunque maestosa. C’era gran rispetto e duro lavoro per cio’ che stavamo facendo. Ma d’altronde è cosi su tutti i set di Dario. No fuckin’ around.(da non tradurre)”.

Tra i film di Argento quali preferisci e quali ritieni “meno riusciti”?

“Profondo Rosso, forever, number one. Trauma, ma è solo un fatto molto personale”.

Subito dopo “Opera” continui a collaborare con Argento per il quiz “Giallo”. Come ti trovasti nel ruolo di assistente di Dario in questa esperienza televisiva?

“A quei tempi stava iniziando per me un periodo buio ed infernale. Perciò mi sentivo come un aliena terrorizzata, appena atterrata su un mondo troppo reale e spaventoso…”Live t.v”-come valletta-non proprio una mia vocazione. Grazie al cielo che c’era Dario,un capitano di bordo molto coraggioso che mi faceva sentire protetta e sicura”.

Il quiz era incentrato su alcuni telefilm diretti da Bava e Cozzi, ed erano presentati dal compianto Enzo Tortora. Che ricordo hai di questo grande artista?

“Debbo essere sincera? Nessuno. Rimanevo in camerino fino a pochi minuti prima delle nostre riprese ed appena finito il nostro spazio televisivo, prendevo la borsa e scappavo via dagli studi”.

Lasciamo da parte momentaneamente Argento e passiamo ad altri tuoi lavori cinematografici. Quale era il tuo ruolo in “La monaca di Monza” e in “Via Paradiso” di Luciano Odorisio?

“Ero Suor Candida che di giorno diventava il Demone Sally (di Demoni 2 ndr.). Eh gia’…li ho girati allo stesso tempo.Invece in “Via Paradiso”… ero “Cora”.Odorisio ,altro regista con grande sensibilita’, mi fece un altro raggio x alla personalita’,scrisse questo ruolo per me”.

“Evil Clutch” (Il bosco 1) di Andrea Marfori, presentato anche al “Fantafestival” del 1988, in seguito fu venduto alla mitica “Troma” casa di produzione Usa. Raccontaci aneddoti circa la lavorazione di questo film.

“Lo sbaglio più grande della mia carriera. Purtroppo non mi rendevo veramente conto del valore dei lavori che stavo iniziando a fare. In quel periodo neppure il mio di valore.Percio’ come una cieca senza cane da guida, accettai di lavorare per dei tristi ladri e bugiardi. Non mi dissero nemmeno di quella proiezione al “fantafestival”. Lo seppi perche’ mi chiamo’ un amico. Ci andai camuffata…e vidi un film imbarazzante, ed io ero oscena”.

Arriviamo ad un’altra mitica “factory” ovvero quella del grande Pupi Avati. Per la sua regia lavori in “L’amico d’infanzia” e con la sua produzione (nonchè sceneggiatura) regali un “cameo” in “La stanza accanto” diretta da Fabrizio Laurenti. Come ti trovasti a lavorare con una “istituzione” del cinema italiano come Avati?

“Pupi mi trovò passeggiando felicemente tra i grattacieli di Chicago. E siccome ero sparita un’ altra volta “alla Coralina”… Mi credeva morta. Quando mi vide, ci chiamò “miracolati”. Si, perche’ anche lui era sopravvissuto da un periodo molto critico. Credo,f u’ proprio questo legame che ci porto’ a lavorare trionfanti e vincitori dalle nostre brutte esperienze”.

In cosa differisce il modo di lavorazione di Avati da quello di Argento?

“Due energie di natura diversa,ma avvolti dallo stesso amore. L’amore per la creatività ed il rispetto”.

Entrambi i film furono realizzati negli Stati Uniti, dove attualmente risiedi. Quali ricordi hai di questi film e come ti trovasti a lavorare lontana dall’Italia?

“Come mi succede di sentirmi spesso, ora che vivo in America. Ti ricordi Salvatore,oramai diventato uomo in “Nuovo Cinema Paradiso”? Ecco, così”.

Da qualche anno si dice che il “cinema horror (soprattutto quello italiano) sia in crisi. Quale è la tua opinione?

“Quando c’e’ una crisi…secondo me è perché nessuno vuole vivere nella soluzione. E questo succede perché regna la paura nelle menti. Mancano coraggio e fede”.

Chiudiamo la parentesi cinematografica ricordando la tua partecipazione a “Il Fantasma dell’Opera” di Argento. La protagonista del film era Asia Argento che con te era anche nel tuo primo film “Demoni 2”. Come è il rapporto tra voi due?

“Non ci sentiamo spesso quanto vorrei. Però mi permetto di dire che quando succede, il rapporto è speciale e particolare. Le nostre conversazioni sono sempre molto intense”.

Che giudizio puoi darci circa il film?

“So che il film non è piaciuto a molti. Sinceramente, è con questo film ho ricevuto un consiglio che Dario mi ha dato alla sua insaputa. L’importanza di rispettare la propria visione artistica, e di amarla tanto da volerla dividere con il pubblico. E a me non piace sputare sopra i regali che mi si vengono dati con l’amore. Io dico: Bravo Dario!….”.

Parlaci delle esperienze teatrali che ti hanno soddisfatto maggiormente….

“Ero in estasi,quando da bambina mio padre mi creava piccoli ruoli nelle sue regie liriche. Ma,adoro molto le mie esperienze teatrali…. senza pubblico. Quelle da sola,a casa oppure in un posto isolato dove se’ riesco a beccare la giusta atmosfera,l’ispirazione,e scrivo una canzone e me la canto e sè funziona mi commuovo.Mi viene una specie di agitazione dalla felicità.Un senso di fusione e completezza che nessun’ altra cosa al mondo è riuscito a farmi sentire fin’ ora. Quella è la mia casa”.

Passiamo alla musica: hai recentemente realizzato un album intitolato “Limbo balloon”. Quando sei arrivata alla decisione di incidere un album di inediti e chi ti ha aiutato in questa produzione?

“Quando un bel giorno mi sono alzata da un sonno lunghissimo è profondo:un incubo con un copione è colonna sonora scritta da altri. Presi la mia chitarra alcune canzoni,chiamai dei musicisti molto stimati a Chicago(Jonny Polonsky-Jason Batchko)e ho prodotto il mio Cd”.

Quali sono stati i tuoi ispiratori per i brani dell’album?

“Mille pezzi di Cuore Frantumato-Tonnellate di Ossessioni-Quintali di Nostalgia-Ed un Infinito Amore”.

Promuoverai “Limbo balloon” anche “live”? Farai un tour?

“E’ proprio con queste intenzioni che sto facendo proprio in questo periodo una ricerca molto curata per i componenti che formeranno il mio gruppo”.

Dicci almeno tre album che tutti dobbiamo aver ascoltato almeno una volta….

“London Calling (Clash)- Dark Side of the Moon (Pink Floyd)-Never Mind The Bullocks here’s the Sex Pistols (SP)”.

Quali sono state le reazioni dei tuoi colleghi/amici “illustri” (Argento ecc.) all’ascolto di “Limbo balloon”?

“Sorpresi perché per un anno e mezzo lo avevo tenuto un segreto. Solo pochissimi amici sapevano che stavo incidendo un disco. Poi recentemente mi sono presentata letteralmente con il cd in mano…ai miei colleghi,ed anche i miei genitori. Sono tutti rimasti entusiasti. Dario conoscendomi bene, non era estremamente sorpreso. Quando gli presentai il mio cd, mi disse: “Brava! non ti fermare,la musica è sempre stata la tua passione”. Non potrei chiedere di meglio!”.

Per il futuro pensi di continuare maggiormente sul fronte musicale o cinematografico?

“Non lo so…Cosa succede quando si ama il cinema, ma si è innamorati della musica?”.

Siamo arrivati alla conclusione di questa lunga e piacevole chiacchierata. Manda un messaggio “telematico” ai tuoi fans….

“Se non origina dalla propria “Divina Ispirazione”…SCAPPATE!! E con questo volevo ringraziare te Luca, e tutti i miei fan, ai quali non mi stancherò mai di ripetere che grazie a voi so di avere fatto qualche cosa di produttivo con la mia vita. ….sempre, Coralina”.

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