Vittorio Pavoncello, PAROLE E COSE DA GENESI

In occasione della 7° Giornata Europea della Cultura Ebraica avente come tema “Itinerari Ebraici”, domenica 3 settembre alle ore 17,30 l’ Associazione E.T.I.C.A. (ebraico teatro internazionale cultura arte) inaugura la mostra di 25 dipinti “Parole e cose da Genesi” di Vittorio Pavoncello voluti e donati alla Casa di Riposo Ebraica di Roma (CRER Via Portuense, 216 – 00149 Roma) per adornarne le pareti con colore e cultura ebraica.

L’artista così spiega il significato delle sue opere: “Il monoteismo ebraico fonda nell’unicità il concetto stesso del linguaggio, laddove la parola crea un unico a cui tutte le cose si rapportano. La parola “casa” vale per tutte le ”case” che esistono e che si vedono, pur nella loro differenza. Così anche se la parola “casa” non è visibile nella sua identità crea però tutto ciò che esiste come “casa”. Ho cercato nella Torah il linguaggio con il quale la Torah stessa è
fatta. Ed in queste parole ho cercato poi le parole più cariche di significato, come fossero dei miti. Ed ho trovato dei mito-lemmi, quali: Adamo, gregge, colomba, serpente,arcobaleno, coppia, Egitto, Israele… “Parole e Cose” i 25 dipinti dalla Genesi sono appunto le opere di questa ricerca che dal mondo ci ha dato il colore”.

Più nel particolare le parole di Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, per illustrare il catalogo di questa mostra: “Le nuove suggestioni ispirate al testo biblico e alla parola di Vittorio Pavoncello verranno esposte in un luogo un po’ “nuovo” per l’ebraismo romano, la nuova residenza per gli anziani, ma per definizione luogo dove le memorie si conservano e si trasmettono. I lavori di Pavoncello sembrano fatti per stimolare il pensiero. Soprattutto per ricordare quel filo ininterrotto che lega nello spazio e nel tempo remoto il popolo ebraico alla parola sacra. Esprimere tutto questo con l’immagine è arduo e sempre al limite; ma le proposte di Pavoncello sono sempre segnate dal rispetto e dalla grazia. Un motivo in più per fermarsi a osservarle e studiarle”.

E.T.I.C.A, inoltre, presenta in anteprima lo stesso giorno alle ore 20,30 lo spettacolo per voce e violino “Il violino di Shylock” scritto da Vittorio Pavoncello in cui, con una lettura in chiave contemporanea dell’opera di Shakespeare “Il mercante di Venezia”, estrapolando la figura di Shylock attraverso un viaggio nel tempo si rappresentano i soprusi, le accuse e i pregiudizi, di ieri come di oggi, verso gli Ebrei, dando anche un’ originale interpretazione dello Shylock teatrale. La voce è di Daniele Di Porto e il violino è suonato da Marco Valabrega.

L’ associazione E.T.I.C.A si propone di sviluppare e diffondere la cultura ebraica attraverso diverse attività e iniziative culturali tra cui rappresentazioni teatrali per il mantenimento della memoria relativa alla Shoà (su questa tematica è stato creato un premio per la drammaturgia in collaborazione con il CeRSE dell’Università di Tor Vergata), affinché crimini simili verso l’umanità non accadano più ma anche di combattere ogni forma di pregiudizio verso l’altro, promuovendo la conoscenza e il dialogo culturale e interreligioso.

Vittorio Pavoncello, autore, regista e pittore.

Una delle sue ultime mostre più importanti è stata “Il popolo del sogno” nel 2004 al Complesso del Vittoriano (Roma), Sala Margana (Roma) e Studio Tommaseo (Trieste): un’esposizione di cinquanta incisioni su rame ispirate ad altrettanti significativi episodi contenuti all’interno della Bibbia Ebraica.

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