Max Bertolani e i suoi ragazzi della Football Academy

MAX BERTOLANI: “VORREI AVERE AL PIU’ PRESTO UN BAMBINO, INTANTO ALLENO I RAGAZZI NELLA MIA Football Academy”.

Storia del popolare sportivo, finalista all’Isola dei Famosi 2012, che alle porte di Milano, insegna a capire ed amare la palla ovale.

Max Bertolani all’Isola dei Famosi

“Il mio amore per il football americano parte da lontano. Ricordo che ero poco più di un bambino quando rimasi affascinato da questo sport guardando una telecronaca fatta da Mike Bongiorno e da Guido Bagatta su Canale 5. Mi attraevano le sue regole così strane e soprattutto l’abbigliamento, che trasformava i giocatori quasi in guerrieri”.

Max Bertolani ci accoglie nella sua Italian Football Academy, la prima scuola di Football Americano Italiana che ha sede nell’hinterland Milanese e si racconta come sportivo e come uomo di spettacolo. Accanto lui c’è la sua compagna, la famosa ex calciatrice dell’Inter, Roberta Antignozzi.

“Viviamo insieme da otto anni e a breve ci sposeremo, anche se è una pura formalità, poiché per me è già mia moglie. Abbiamo anche intenzione di fare un bambino e chissà che il 2014 non sia l’anno giusto. Intanto ci prendiamo cura dei tanti ragazzi e ragazze che vogliono avvicinarsi allo sport”.

Quali sono stati i suoi inizi?

“Mentre passeggiavo per le strade di Milano, mi accorsi che esisteva un piccolo negozio che vendeva ed esponeva tantissime divise di football. Come dicevo, mi avevano molto colpito queste armature e soprattutto il gioco, ricco di fisicità. Entrando iniziai a parlare con dei dirigenti di tre squadre milanesi di football che casualmente si trovavano lì. All’epoca ero una promessa del rugby e quei dirigenti erano tutti interessati a me. Nel dubbio su quale strada prendere, andai per istinto e scelsi la squadra dei Rhinos. Quello fu per me il punto di partenza per il raggiungimento di mille soddisfazioni”.

Nel 1995 ha giocato nella Nazionale Italiana, cosa si prova a rappresentare il proprio paese?

“Ho indossato la maglia della Nazionale nel ’93 e nel ’95. Sono state due edizioni di Campionati Europei fantastiche, meravigliose. Poter rappresentare il proprio paese credo sia il sogno di ogni atleta, quando senti l’inno ti vengono i brividi e le lacrime, in quel momento tu sei l’Italia. Con tanto lavoro e sacrifici sono stato uno dei pochi fortunati a vivere questa esperienza”.

Max Bertolani all’Isola dei Famosi

Anche la sua carriera televisiva è ricca di esperienze, cosa l’ha spinta al passaggio dal campo al palcoscenico?

“Negli anni ’90 si credeva che lo sportivo fosse tutto muscoli e niente cervello, io ho cercato di cambiare questo pregiudizio dimostrando che un atleta può essere una persona polivalente, capace di fare tante cose anche nel mondo dello spettacolo. Naturalmente ho fatto questi ragionamenti seguendo le regole dello sport, giocando duramente ma in modo corretto, e qui mi sono sbagliato alla grande, perché il mondo dello spettacolo non è molto sportivo. Però non mi sono buttato giù e sono andato avanti fino alla consacrazione come personaggio pubblico partecipando alla scorsa edizione dell’Isola dei Famosi, che è stata una esperienza di vita bellissima. Sono arrivato tra i finalisti ed è stato un mio personale successo”.

Allenare i ragazzi nella Football Academy sembra essere la sua principale attività in questo momento, ci può parlare meglio di questa scuola?

“L’Academy è il mio orgoglio. La scuola è nata dalla mia passione per questo sport, ed è stata pensata per i giovani che devono distinguersi sia in campo che fuori. E’ anche una scuola di valori. È una missione mia e del mio staff tecnico, il nostro scopo è trasformare in uomini tanti ragazzini che vengono da noi. E chissà, magari tra qualche anno mi ritroverò ad allenare anche un piccolo o una piccola Bertolani!”.

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