“L’OSPITE SEGRETO”, un film di Paolo Modugno

“L’OSPITE SEGRETO”, un film di Paolo Modugno con Corso Salani, Ludgero Fortes Dos Santos, Romina Mondello, Ben Gazzara, Gigi Angelillo e Spiros Focas.

Recensione di Luca Cirillo

Grazie a Raffaella Spizzichino e la Esse&Bi Cinematografica

Film ad alto contenuto poetico-sociale, “L’Ospite Segreto” di Paolo Modugno, si presenta con “onestà di intenti” nell’asfittico panorama cinematografico italiano privo di originalità e coraggio. Modugno, apprezzato autore e regista di programmi televisivi e radiofonici, è riuscito con grande semplicità a ricostruire un “non luogo” (come ha tenuto a precisare lo stesso Modugno durante la conferenza stampa), in modo da far soffermare l’attenzione del pubblico su una storia che potrebbe svolgersi in Albania come in Turchia, in Africa come in tutti gli angoli del Mondo dove lo sfruttamento e la prevaricazione sono all’ordine del giorno.

Prima di analizzare la storia e gli interpreti bisogna soffermarsi su due “protagonisti simbolici” del film: il primo è sicuramente il mare, sempre incombente in ogni scena e che pare avvolgere i protagonisti, cullarli o scaraventarli contro uno scoglio, in base all’evolversi della vicenda. Secondo elemento cardine è la musica, anche in questo caso, elemento pregnante e descrittivo, scelta da Modugno proprio come una sorta di intervento da “cantastorie”, e che apre, chiude e intervalla il film come un vero e proprio videoclip in stile “musical-etnico”, senza cadere nella retorica della musica da “sottofondo”. Le storie di Hadì, giovanissimo in fuga dal suo Paese, e di Emanuele, capitano della Marina Militare, che si trova ad ospitare di nascosto il ragazzo, si intrecciano e si confrontano su uno scenario di miserie e antichi traumi mai sopiti..

Entrambi usciranno cambiati (in meglio) da questo inaspettato incontro, ed entrambi, dopo una lunga serie di eventi riusciranno a far emergere la propria sincera natura.. L’ottimo Corso Salani, nei panni di Emanuele Lari Alliano, disegna con minimalismo, un personaggio non facile, e la sua è quasi una “non interpretazione” (così come ci si trova in un “non luogo”..), per quanto è naturale e sincera la sua immedesimazione nel personaggio. Ludgero Fortes Dos Santos riesce ad incarnare la voglia di libertà di Hadì con la forza di un veterano, e in definitiva, bisogna dare merito a Modugno nell’avere scelto una coppia così azzeccata. Ad accompagnare i due protagonisti in questa avventura, troviamo Romina Mondello (una militare) e Ben Gazzara (l’ispettore capo), che parallelamente alla storia di Hadì ed Emanuele, portano avanti le indagini sulla fuga di Hadì e sui traffici illeciti che avvengono nel paese; Romina è ormai una “realtà” del nuovo cinema italiano (tanto da meritarsi già ruoli “cameo” come ne “La Banda” di Claudio Fragasso) e ne “L’Ospite Segreto” ne abbiamo la piacevole conferma, mentre sul grande Ben Gazzara, non possiamo che constatare ancora una volta come la sua classe (e il coraggio nello scegliere sempre copioni poco commerciali) sia sempre immutata e dia a questo “piccolo” film un grosso apporto tecnico. Da ricordare infine gli autori delle musiche ovvero Sarah Dietrich e Mark Hanna, che tra il rock-folk e l’etnico puro, hanno saputo dare una indovinata lettura sonora al film, e che troviamo anche in vesti di attori (nel ruolo di se stessi) nelle numerose scene “live” che coreografano “L’Ospite Segreto”.

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